Lo sport allarga gli orizzonti: Reid e De la Puente portano il wheelchair tennis a Torino (2024)

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Gordon Reid e Martin De la Puente, numero 5 e 4 del ranking di wheelchair tennis, incontrano i fratelli Alexander e Mischa Zverev poi regalano al pubblico un'esibizione di alto livello nel foyer del Pala Alpitour in occasione delle Nitto ATP Finals

di Alessandro Mastroluca, da Torino | 16 novembre 2023

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Lo sport allarga gli orizzonti: Reid e De la Puente portano il wheelchair tennis a Torino (1)

A sinistra Gordon Reid e Alexander Zverev, a destra Martin De la Puente e Mischa Zverev (Foto Francesca Grana/FITP)

Torino lancia un messaggio al mondo: lo sport unisce. Un messaggio tanto più importante oggi che le divisioni e i conflitti hanno preso il centro della scena. L'esibizione organizzata nel foyer del Pala Alpitour, teatro delle Nitto ATP Finals, con due dei più grandi campioni di wheelchair tennis racconta l'apertura di nuovi orizzonti. E se i fratelli Mischa e Alexander Zverev si fermano per una foto e qualche scambio con Gordon Reid, leggenda del wheelchair tennis, oggi numero 5 del mondo, e Martin De la Puente, 24enne numero 4 del ranking, il messaggio è ancora più forte.

Poi quando inizia l'incontro, sulla lunghezza di un set a cui poi viene aggiunto come appendice un tie-break a dieci punti, il pubblico di appassionati già arrivati al Pala Alpitour per la sessione serale delle Nitto ATP Finals si ferma incuriosito prima, ammirato poi. Prima di emozionarsi per Jannik Sinner contro Holger Rune, e festeggiare la già avvenuta qualificazione dell'azzurro in semifinale, i tifosi scoprono che la passione per lo sport non ha confini.

Reid e De la Puente dimostrano al meglio che il wheelchair tennis oggi è uno sport con una componente crescente di forza muscolare a livello delle braccia e del busto. E' uno sport sempre più vicino per schemi e tipologia di colpi tennis "in piedi". Basta un esempio: il regolamento consente di colpire anche dopo il secondo rimbalzo, ma questo tra i grandi interpreti accade sempre più di rado. Si cerca sempre più spesso di colpire al primo rimbalzo, si vedono accelerazioni profonde in lungolinea, attacchi in controtempo, violenti cambi di direzione.

Al Pala Alpitour si vede un bel tennis, e i tifosi partecipano con sempre maggiore attenzione. E' anche un modo per iniziare ad avvicinarsi a questo sport e a conoscere i suoi grandi protagonisti.

Lo scozzese Reid, 32 anni, ha iniziato a praticare il wheelchair tennis nel 2004 dopo aver contratto la mielite trasversa, una rara infiammazione del midollo spinale. In carriera ha vinto 50 titoli in carriera in singolare e 98 in doppio, di cui 30 major complessivi. "I momenti belli sono tantissimi ma il mio preferito rimane l'oro alle paralimpiadi a Rio nel 2016" ha detto Reid a SuperTennis dopo il match.

"Questa è una grandissima opportunità per poter mostrare il wheelchair tennis. Siamo alle Nitto ATP Finals, questo è uno degli eventi più grandi della stagione, il palazzetto è bellissimo e il pubblico è fantastico - ha aggiunto -. A loro vorrei lasciare un messaggio: devi credere in te stesso anche se le cose non vanno bene, hai sempre un giorno migliore davanti".

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De la Puente, che ha 24 anni, gioca una partita praticamente perfetta e infatti vince 6-2 il set, salvo perdere il tie-break che viene aggiunto al programma del pomeriggio. Lo spagnolo soffre della sindrome di Proteo, una malattia genetica che provoca la crescita incontrollata, disarmonica e del tutto casuale di ossa, pelle, muscoli, tessuto adiposo, vasi sanguigni e linfatici, organi interni del tronco e del sistema nervoso centrale.

"Nei primi 14 anni di vita ho subito 16 operazioni e l'amputazione del piede sinistro quando avevo otto anni" racconta sul suo sito ufficiale. "Il tennis era la mia passione, ma per colpa di quell'operazione pensavo che non l'avrei più potuto giocare. In quel momento ho scoperto un mondo che non conoscevo, quello del wheelchair tennis".

De la Puente, che ha vinto 28 titoli in singolare e 40 in doppio, ha un debole per Rafa Nadal e ora per Carlos Alcaraz. "Lo conosco da quando siamo bambini" racconta.

La sua storia sportiva è profondamente legata anche alla città di Torino. "Qui realizzano la mia carrozzina. Ho lavorato sul modello per l'anno prossimo nelle ultime settimane - ha detto a SuperTennis -. Ho chiuso da umero 4 del mondo, ora prepariamo i grandi appuntamenti della prossima stagione. L'obiettivo è salire nel ranking, poi vincere uno Slam è sempre un obiettivo insieme a vincere l'oro alle Paralimpiadi".

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